Molti sono i dubbi delle mamme
riguardo a questo passaggio cruciale e delicato della vita del proprio bambino:
a quali mesi iniziarlo, quali cibi dare e con quale frequenza ecc.. Per questo
motivo vorrei dare qualche informazione in più sugli alimenti e su come
dovrebbero essere introdotti nella loro alimentazione perché cominciare nel
modo giusto già a quest’età è una maniera per gettare le basi e possedere delle sane e corrette abitudini
alimentari nella vita adulta.
Prima di tutto lo svezzamento prevede la graduale introduzione nella
dieta del bambino di alimenti non lattei semisolidi e poi solidi: questo non
significa interrompere l’allattamento ma bensì di integrarlo con altri tipi di
alimenti.
Il periodo migliore per l’introduzione di cibi diversi dal latte è il
6° mese di vita compiuto del bambino, quando ormai il latte da solo non basta
più a soddisfare tutte le esigenze nutritive del lattante, che ha bisogno di un
maggior apporto energetico e necessita di alimenti più ricchi di ferro e
proteine.
A questa età il bambino è ormai pronto per accettare nuovi alimenti,
sia dal punto di vista digestivo che psichico e motorio. Potrà allora accettare
il cucchiaino e gestire la deglutizione di cibi densi.
Due sono le parole d’ordine per questa fase delicatissima:
- FLESSIBILITA’: ogni bambino risponde in modo diverso alla nuova alimentazione.
- GRADUALITA’: i nuovi alimenti vanno sempre proposti e mai imposti, e vanno introdotti uno alla volta nella dieta, in piccole quantità e a intervalli di almeno una settimana.
Solo in questo modo è possibile abituare il proprio bambino a nuovi
sapori, conoscerne i gusti ma soprattutto svelare eventuali reazioni
allergiche. Nella seguente tabella potete trovare alcuni alimenti scritti in
ordine di potenzialità allergizzante:
Alimenti potenzialmente allergizzanti
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Uovo
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Albume
> tuorlo
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Latte
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Lattoglobulina >
caseina > lattoalbumina
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Cereali
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Frumento
> mais > avena > orzo > riso
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Carne
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Pollo > vitello >
coniglio > maiale > agnello
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Pesce
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Merluzzo
> sogliola > trota
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Frutta
fresca
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Fragola > pesca >
albicocca> banana > pera
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Frutta
secca
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Arachide
> mandorla > noce > nocciola
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Verdura
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Pomodoro > sedano
> spinaci > carota > insalata
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Le modalità di preparazione del cibo possono essere molto varie, in
relazione alle abitudini della famiglia e alle preferenze del bambino, quindi
non vi darò indicazioni troppo rigide o schematiche ma solo alcuni accorgimenti
di massima:
- È libertà del genitore gestire l’introduzione di un cibo anziché di un altro nello svezzamento; questo dipende dalle proprie abitudini, cultura ed esperienza;
- Aumenta gradualmente la consistenza e la varietà degli alimenti man mano che il bambino cresce, secondo i suoi bisogni e capacità. A partire dai 6 mesi si può iniziare ad assumere alimenti frullati, passati o semisolidi. Dagli 8 mesi, la maggior parte dei bambini può mangiare con le mani. A 12 mesi, la maggior parte dei bambini può mangiare certi tipi di cibi consumati dal resto della famiglia;
- Non forzare mai per l’accettazione di un determinato alimento se questo non è gradito: quello che il bambino non vuole oggi, può essere accettato un altro giorno;
- Evita i cibi che per le loro dimensioni potrebbero provocare soffocamento (ad es. uva, noci, carote crude..);
- È molto importante che il bambino possa toccare il cibo, portandoselo alla bocca da solo, con le mani o usando il cucchiaino;
- Anche per un bambino piccolo il pasto deve rappresentare un’attività piacevole e interessante: per questo la pappa dovrebbe avere colori, odori e sapori gradevoli e stimolanti;
- Rispetta sempre l’appetito del bambino, cercando di interpretare il suo comportamento e assecondarlo.
Vi riporto nella tabella i tempi migliori e consigliati per
l’introduzione di alcune categorie di alimenti:
Introduzione degli alimenti complementari al latte materno
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Mesi di vita
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0
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1
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8
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9
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10
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11
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12
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Latte materno
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Latte di partenza
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Latte di
proseguimento
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Cereali*
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Frutta e ortaggi**
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Carne
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Formaggio
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Pesce
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Legumi
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Tuorlo d’uovo
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Albume
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*= L’età consigliata per l’introduzione
dei cereali contenenti glutine è
ancora oggi oggetto di ricerca. Molti studi consigliano di allattare al seno il
più possibile e di non introdurre il glutine prima del sesto mese, per
minimizzare il rischio di celiachia.
**= è bene differire l’uso di verdure a elevato contenuto di nitrati
come spinaci, bietole, lattuga, cavolo, rapa. I nitrati sono sostanze chimiche
già presenti in alcuni prodotti ortofrutticoli in quanto utilizzati come
fertilizzanti nei terreni, ma possono anche essere aggiunti in un secondo
momento come conservanti e additivi nei prodotti in scatola. I nitrati sono
pericolosissimi in quanto sono in grado di ossidare il ferro presente
nell’emoglobina, che perde la sua capacità di trasportare l’ossigeno nel
sangue. Nei lattanti e nei bambini provoca scarsa ossigenazione e, nei casi più
gravi, a cianosi ed asfissia.
Ultimi consigli (ma non meno importanti!):
- Non aggiungere zucchero da tavola agli alimenti: in questo modo potresti favorire l’abitudine al gusto di cibi eccessivamente dolci e l’insorgenza della carie dentale. Se vedi che il bambino non apprezza, è meglio aggiungere del miele o un biscotto in più al latte.
- La stessa cosa vale per il sale: il palato del bambino si abituerà ad apprezzare cibi meno saporiti e da adulto imparerà ad aggiungere meno sale alle pietanze.
- Attenzione alle etichette: evita di dare al tuo bambino cibi contenenti coloranti e/o additivi in generale (li trovi scritti come E seguiti da numeri nell’elenco degli ingredienti).
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