martedì 1 aprile 2014

TANTI BUONI VANTAGGI NELL’ALLATTAMENTO AL SENO!!!


L’allattamento al seno è il modo naturale e ideale di nutrire un neonato, capace di soddisfare non solo le sue esigenze materiali, ma anche quelle affettive.

Sulla base di numerosi studi clinici l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) raccomandano vivamente l’allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita e di continuare ad allattare, con l’aggiunta di altri alimenti, fino a 2 anni e oltre.

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Il latte materno risulta l'alimento più raccomandabile per il neonato, in quanto fornisce tutti gli elementi nutritivi ma soprattutto li contiene nelle giuste proporzioni. Questo discorso è valido per tutti i mammiferi; il latte della mucca sarà quindi ideale per le esigenze del vitello ma non lo sarà altrettanto per quelle del neonato.

 

Il latte materno e il latte vaccino inoltre hanno composizioni chimiche ben diverse e nonostante tutti i trattamenti che quest’ultimo subisce per diventare “umanizzato”, solo il latte materno possiede la composizione più adeguata alle esigenze nutrizionali del bambino.

Vi mostro un po’ di numeri:


COMPOSIZIONE CHIMICA DEL LATTE UMANO E VACCINO
 
LATTE UMANO
LATTE VACCINO
ACQUA (ml/100ml)
87.4
87.2
PROTEINE TOTALI (g/100ml)
1.1
3.5
LATTOSIO (g/100ml)
6.8
4.9
GRASSI (g/100ml)
4.5
3.7
Ac. Grasso w-3 (g/100ml)
0.25-0.90
0.5
Ac. Grasso w-6 (g/100ml)
7.0 -11.0
1.3 -3.7
MINERALI TOTALI (g/100ml)
0.2
0.7
ENERGIA (Kcal/100g)
75
66

  • Il latte materno presenta infatti una minor quantità di proteine e sali minerali (in particolare calcio e fosforo): questo è molto importante, in quanto i reni dei neonati non sono ancora pronti per smaltire l’eccesso di composti azotati (i prodotti di scarto delle proteine) e di sali minerali.
     
  • Vi sono inoltre, grassi maggiormente assimilabili (ad una settimana di vita solamente il 60% di quelli presenti nel latte di mucca verrebbe assorbito, contro il 90% dei lipidi di origine materna) ed una maggiore percentuale di acidi grassi essenziali e polinsaturi.
E' bene ricordare che la concentrazione dei grassi tende ad aumentare nel latte materno verso la fine della poppata inducendo nel bambino lo stimolo della sazietà. Questo non avviene per l'alimentazione artificiale, dal momento che questi latti mantengono la stessa composizione dall'inizio alla fine della poppata, dilatando eccessivamente le pareti dello stomaco ed inducendo i bambini a mangiare più del necessario.

  • Il lattosio è presente in concentrazioni maggiori nel latte materno rispetto a quello vaccino. Oltre a questa differenza di tipo quantitativo, ne esiste anche una di tipo qualitativo, dal momento che nel latte umano troviamo soprattutto α-lattosio, mentre in quello vaccino prevale il β-lattosio. Questa differenza è importantissima, poiché il sistema digerente del neonato è ricco di α-lattasi (enzima che digerisce il lattosio) ed è quindi in grado di digerire molto più facilmente il latte materno.
     
  • Un altro vantaggio del latte umano è di essere meno dolce di quello vaccino, così da poter condizionare positivamente le future abitudini alimentari del bambino: in poche parole il neonato “abitua” il suo palato ad apprezzare cibi non troppo dolci e quando sarà un adulto non tenderà ad aggiungere zuccheri agli alimenti.
  • Il lattosio, oltre a fornire energia, rappresenta l'unica fonte di galattosio, uno zucchero necessario per lo sviluppo delle guaine mieliniche, indispensabili per la corretta trasmissione degli impulsi nervosi; questo zucchero regola anche l’assorbimento di calcio e magnesio, nonché il pH dello stomaco.
  • Oltre al lattosio, nel latte materno sono presenti anche altri zuccheri, rappresentati da oligosaccaridi che favoriscono lo sviluppo di una flora batterica equilibrata a livello intestinale, importantissima perché protegge il bambino dalle gastroenteriti, produce vitamine utili per il benessere dell'organismo ed ha un ruolo antinfettivo.
Con questo discorso non voglio penalizzare totalmente i latti artificiali: quelli attualmente in commercio sono comunque nutrizionalmente adeguati e validi anche dal punto di vista igienico, ma per quanto la tecnologia possa aver aiutato nella formulazione di latti sempre più simili a quello materno, purtroppo quelli artificiali rimangono comunque sforniti di tutti gli anticorpi necessari per la salute del neonato non solo durante l’allattamento, ma anche per gli anni a venire! Infatti molti studi hanno confermato che l'allattamento al seno sembra proteggere il bambino da allergie alimentari in età adulta: questo perché ritarda i primi contatti con gli alimenti, dando il tempo al sistema immunitario di svilupparsi.
È bene quindi mantenere l’allattamento come una buona e sana abitudine per un tempo più lungo possibile!
Inoltre pensiamo anche al lato pratico: oltre all'assenza del peso economico, il latte materno ha il potere di migliorare il rapporto madre-bambino ed è sempre pronto all'uso, fresco e a temperatura corporea (ideale per una veloce assimilazione).

QUANTO LATTE E’ NECESSARIO PER IL BAMBINO?
http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRDD4HBOICXvToYJMfWi-AdpMWKCmcRO3BpX7OYhdMiQ4HiEAlV4gLa quantità di latte necessaria è variabile, quindi il numero e la quantità di poppate non devono essere rigidamente prestabilite. Così, ad esempio, i bambini più vigorosi faranno pasti abbondanti e meno frequenti; al contrario, bambini più piccoli o pigri preferiranno pasti piccoli, magari intervallati da un sonnellino.
È molto più importante, ad oggi,  verificare che la crescita del peso sia regolare: misuratelo una volta alla settimana, sempre alla stessa ora, con gli stessi indumenti, senza pannolino e prima del pasto.

 


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