Tantissime volte ho visto
persone ordinare al bar o in pizzeria la versione light o zero di alcune bibite
in commerciali, con la speranza di limitare le calorie di pranzo a cena senza
rinunciare alla dolcezza della bevanda..purtroppo affidarsi alle bevande light nella speranza di perdere peso ed evitare le
principali malattie legate all’obesità potrebbe non essere una buona idea.
Negli anni scorsi, infatti, un numero crescente di studi ha segnalato che la
semplice sostituzione del saccarosio (comune zucchero da tavola) con i
dolcificanti – naturali o artificiali – non faccia ottenere i risultati
auspicati e, anzi, rischia persino di fare peggio.
Sull’ultimo numero della rivista
specializzata Trends in Endocrinology & Metabolism infatti è stato
pubblicato uno studio dove si indica che
chi assume abitualmente bibite
dolcificate con vari tipi di dolcificanti artificiali come aspartame,
acesulfame, ciclamato e saccarina non è più magro di chi consuma con la stessa
regolarità prodotti similari, ma contenenti saccarosio. E’ stato visto
inoltre che, nei due gruppi, è analogo il rischio di sviluppare la sindrome
metabolica, il diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari: un rischio che è
più alto nei forti consumatori di bevande dolci rispetto a chi le beve solo occasionalmente.
Ma c’è di peggio, perché, si legge nell’articolo, «gli studi che hanno analizzato persone che non erano in sovrappeso mostrano che le bibite light facevano aumentare le probabilità di accumulare chili di troppo». L’apparente paradosso ha un’origine fisiologica: analizzando le risposte ormonali all’assunzione di dolcificanti e di saccarosio, diversi gruppi di ricerca hanno infatti scoperto che i primi, a differenza del secondo, non scatenano la produzione di insulina, grelina e altre sostanze cruciali nel metabolismo degli zuccheri e importanti per determinare le sensazioni di appetito e sazietà. Studi di imaging cerebrale hanno anche verificato che l’attivazione dei centri del piacere e di altre aree del cervello, che si verifica dopo l’assunzione del normale zucchero comune, non si osserva se questo è sostituito con i dolcificanti.
Il sospetto è che, con un consumo continuativo dei sostituti del saccarosio,
il cervello perda l’abitudine di associare il gusto dolce all’ingresso
nell’organismo di calorie, e che i dolcificanti determinino quindi un senso
inappagato di fame, che spinge a mangiare di più.
PAROLA D’ORDINE: Dimezziamo il consumo di zucchero nella dieta!!
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
ha avviato una consultazione pubblica, che terminerà il 31 marzo, riguardo le
raccomandazioni per limitare il consumo di zuccheri. L’obiettivo è quello di
ridurre il consumo di zuccheri a
circa 25 grammi
di zucchero al giorno, pari a circa sei cucchiaini.
Vi sembrano tanti??? Pensate che una lattina di una bibita zuccherata
contiene circa 10 cucchiaini di zucchero, pari a 40 grammi di
zucchero!Per capire meglio le differenze guardiamo l’immagine che mostra il contenuto di zuccheri in alcune bevande e in alcuni frutti. La differenza è impressionante!!!
Confrontiamo ora i numeri:
un bicchiere equivale più o meno a 200/250
g,
i
valori vanno raddoppiati!
Nemmeno la frutta più dolce come l’uva o la banana superano il
contenuto di zuccheri di queste bevande!
Considerate
infatti che nelle bibite lo zucchero viene sempre aggiunto mentre nei
succhi di frutta parte dello zucchero è contenuto nella frutta ma c'è anche molto zucchero aggiunto,
anche se fruttosio o saccarosio
nella maggior parte dei casi, non c'è differenza tra i due.
Il rischio
sta nel superare la quantità giornaliera indicata per gli zuccheri semplici,
circa del 10%: se seguiamo una dieta da 2000 Kcal, la quantità di zuccheri da
assumere è di circa 200 Kcal. Se ad un bicchiere di succo aggiungiamo un
gelato, una merendina o una fetta di torta abbiamo già superato abbondantemente
la quantità di zuccheri giornaliera “ideale”. Questo è il caso soprattutto dei bambini, che essendo molto golosi, possono facilmente superare la quota di zuccheri: attenzione mamme!!!
Il mio
consiglio è: evitiamo le bibite zuccherate o dolcificate che sono da
considerare alla stregua dei ‘junk food’
o ‘cibi spazzatura’ pericolosi e privi di valore nutrizionale e ricchi solo in
calorie, e ancora di più evitiamo i prodotti commerciali light o zero che
ingannano solo la nostra volontà di stare in forma ma non la nostra percezione
di sazietà!
Un consiglio anche per i più piccoli: cerchiamo di
apprezzare di più una bella merenda a base di frutta, spremute fresche o
centrifugati che hanno il vantaggio di saziarci e nutrirci in quanto ricche di
fibre, vitamine, sali minerali, antiossidanti ed enzimi utili per
l’assorbimento del cibo stesso. Inoltre non sottovalutiamo il potere della
masticazione: masticare cibi promuove un senso di sazietà maggiore e saremo
meno propensi a cercare cibo solido e quindi a mangiare di più!